venerdì 20 marzo 2009

Napoli, emergenza difesa contro il Milan

Non ha riti e tantomeno mette in tasca talismani, Roberto Donadoni. Anzi, la sua storia racconta che storce addirittura il muso infastidito quando sente parlare di scaramanzia. Stavolta, però, forse farà uno strappo e incrocerà le dita pure lui. Il suo Napoli, infatti, perde un altro pezzo: ieri s’è fermato anche Rinaudo il quale, grande e grosso com’è, s’è preso la varicella. Anzi, caso assai raro, se l’è ripresa perché in famiglia ricordano che da piccolo l’aveva avuta già. Succede. Così com’è successo che ieri nello spogliatoio per gli azzurri c’è stata una sorta di passata in rivista per vedere e capire se qualcuno è rimasto contagiato. Esito negativo per fortuna, ma il rischio esiste ancora, visto che Rinaudo sino a domenica pomeriggio - quando la malattia era in piena evoluzione e quindi già contagiosa - è stato assieme a tutti gli altri. Fuori anche Rinaudo, quindi, che ne avrà da due a tre settimane. E con lui salgono a sette gli azzurri sui quali il nuovo allenatore non potrà contare: Mannini e Aronica squalificati e poi Maggio, Iezzo, Vitale e Gargano infortunati, con quest’ultimo ricomparso ieri in stampelle a Castelvolturno per un saluto al resto della squadra
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E questo punto il conto è facile: per il match di domenica col Milan - dita più incrociate che mai - Donadoni ha a disposizione giusto giusto diciotto giocatori, undici per il campo e sette per la panchina. Emergenza piena, insomma. A cominciare proprio dalla linea di difesa. Qui, infatti, i superstiti sono solo quattro: Grava, Santacroce, Cannavaro e Contini. E a meno d’invenzioni (Montervino terzino destro?) o di disegni tattici diversi (improbabile) proprio questa riga dovrebbe andare in campo contro i rossoneri. Con un’unica consolazione: Santacroce non sarebbe costretto a giocare esterno, ruolo nel quale, come è capitato anche domenica contro la Reggina, va troppo in sofferenza. Centrocampo e attacco. Ebbene, qui Donadoni pur nella ristrettezza nella quale lo costringe l’emergenza può addirittura permettersi il lusso della scelta. Ebbene sì, dando per quasi scontata la conferma del «rombo» con Blasi basso e Hamsik vertice avanzato, Donadoni in questi giorni terrà sotto osservazione Datolo (tornato in piena efficienza) per poi, probabilmente, sciogliere il dubbio per il centrocampista di sinistra. Ruolo che in questo momento vede in ballottaggio l’argentino e Bogliacino.

Datolo, dunque, in odore di rientro. L’argentino scalpita per tornare in campo e per dimostrare al nuovo allenatore che può essere utile alla squadra in quest’ultima striscia di campionato, ma soprattutto, per la prossima stagione. E Donadoni guarda con interesse quest’argentino dal sinistro eccellente ma ancora in cerca di collocazione. Novità, dunque. E novità potrebbe esserci anche in prima linea, se si prende per buona o quanto meno per indicativa la minipartita disputata ieri sul prato di Castelvolturno che ha visto Denis far coppia con Lavezzi. Cert’è, Donadoni ha voglia ed ha bisogno di conoscere pregi e difetti di ogni azzurro e quindi un cambio Denis-Zalayeta là davanti ci potrebbe pure stare. Intanto, continua la corsa al biglietto per Napoli-Milan. Il numero dei tagliandi venduti è salito a 25.000, il che vuol dire che compresi gli abbonati (23.000) già si sfiorano i 50.000 spettatori e si viaggia spediti verso un San Paolo da tutto esaurito. Stamane, infine, il Casms, sollecitato dall’Osservatorio del Viminale, ribadirà che i tifosi del Milan avranno diritto all’acquisto di un solo tagliando a testa soltanto se possessori della «Tessera del tifoso» e anche se non residenti in Lombardia.

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