mercoledì 11 marzo 2009

Napoli: la scheda del nuovo allenatore Roberto Donadoni

Roberto Donadoni, la scheda del nuovo tecnico azzurro
Roberto Donadoni nato a Cisano Bergamasco il 9 settembre 1963
DA GIOCATORE

1982-1986 Atalanta

1986-1996 Milan

1996/97 New York Metrostars

1997-99 Milan

1999/00 Al-Ittihad

In carriera ha vinto: 6 scudetti, 3 coppe dei campioni, 2 coppe intercontinentali, 3 supercoppe europee, 4 supercoppe italiane

In Nazionale 63 presenze e 5 gol. Vice campione del mondo ad Usa-94

DA ALLENATORE

2001/02 Lecco C1

2002/03 Livorno B

2003/04 Genoa B

2004/05 Livorno A

2005/06 Livorno A

C.T. della Nazionale dal 16 agosto 2006 al 26 giugno 2008:

23 panchine con 13 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte

La Carriera da Wikipedia:

Calciatore

Atalanta
Centrocampista di fascia destra dalla forte vocazione offensiva, cominciò la sua carriera nell'Atalanta, con la quale disputò il campionato giovanile nella stagione 1981/1982 in compagnia di Nasatti e quello di Serie B nell'annata seguente (18 presenze). L'Atalanta non riuscì a salire di categoria ma Donadoni rimase lo stesso con i nerazzurri, collezionando nella stagione 1983/1984 26 presenze (con 2 reti) e contribuendo in maniera decisiva alla promozione dei bergamaschi in Serie A. Con l'Atalanta, Donadoni disputò due anni da titolare nella massima serie.


Milan e Nazionale
Nell'estate del 1986 venne acquistato dal Milan (fu il primo acquisto gestito personalmente da Silvio Berlusconi, una trattativa che all'epoca suscitò un certo scalpore in quanto fu la prima volta che un giocatore già "promesso" alla Juventus non si trasferì poi a Torino) con cui rimase fino al 1996, inanellando una serie impressionante di trionfi. Titolare praticamente inamovibile sia con Arrigo Sacchi che con Fabio Capello. Vinse infatti sei scudetti (1987/1988, 1991/1992, 1992/1993, 1993/1994, 1995/1996, 1998/1999); tre Coppe dei Campioni (1988/1989, 1989/1990, 1993/1994); due Coppe Intercontinentali (1989, 1990); tre Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995) e quattro Supercoppe Italiane (1989, 1992, 1993, 1994).

Donadoni fu anche, dal 1986 al 1996, un punto fermo della Nazionale italiana, sia negli anni di Azeglio Vicini (Europei 1988 e Mondiali 1990) che in quelli di Arrigo Sacchi (Mondiali 1994 e Europei 1996). Nel 1994, ai mondiali statunitensi, fu vice-campione dopo la sfortunata finale persa ai rigori con il Brasile.

Dotato di eccellente visione di gioco, grande velocità, tecnica notevole e di un dribbling eccezionale, Donadoni con gli anni imparò a svolgere anche un lavoro tattico di corsa e copertura, divenendo così un eclettico fuoriclasse del centrocampo, in grado di giocare indifferentemente da centrale, trequartista e ala. Micidiali erano i suoi calci piazzati.


Ultimi anni
Dopo due stagioni interlocutorie negli U.S.A. con i New York Metrostars, nel gennaio 1997 tornò al Milan su richiesta di Fabio Capello, che aveva bisogno di un uomo-spogliatoio che facesse tornare serenità nel gruppo. Restò con i rossoneri due anni, con 24 presenze in tutto e uno scudetto nella stagione successiva (quello di Alberto Zaccheroni), per poi varcare l'ultima frontiera: emigrare in Arabia Saudita per giocare nella squadra più forte di quel campionato, l'Al-Ittihad, con cui vinse l'ultimo scudetto della sua pluridecorata carriera. Nel 2000 si ritirò dal calcio giocato.

Con la nazionale italiana Donadoni ha disputato 63 partite e segnato 5 gol, esordendo l'8 ottobre 1986 e giocando l'ultima gara in azzurro il 19 giugno 1996.


Allenatore

Serie minori
Ottenuto il patentino di allenatore, iniziò dirigendo il Lecco, che nella stagione 2001/2002 guidò al 9° posto in Serie C1. L'anno seguente passò al Livorno, con cui fu 10° in Serie B, grazie anche ad uno splendido rapporto sia con i calciatori sia con la società, in primis il direttore sportivo Roberto Tancredi che decide di dimettersi quando il presidente Aldo Spinelli sceglie di non confermarlo. Nell'annata 2003/2004 guidò il Genoa, sempre nella serie cadetta, ma dopo tre sconfitte in tre partite fu esonerato.

Livorno
Dopo un periodo di inattività di qualche mese, nel gennaio 2004 è richiamato da Spinelli a Livorno per sostituire l'esonerato Franco Colomba. Alla sua prima esperienza da tecnico in Serie A, con gli amaranto conquista l'8° posto in classifica e ha il merito di favorire l'affermazione ai grandi livelli dell'attaccante Cristiano Lucarelli, che alla fine della stagione 2004/2005 risulta il capocannoniere con 24 gol. Confermato alla guida dei toscani anche per la stagione 2005/2006, si dimette nel febbraio 2006 dopo 23 giornate di campionato in seguito alle critiche rivoltegli dal presidente Spinelli e nonostante la sua squadra si trovasse al 5° posto dopo un buon inizio di campionato.


Nazionale
In seguito all'addio di Marcello Lippi alla panchina azzurra dopo aver conquistato la Coppa del Mondo a Berlino nel 2006, il 13 luglio Donadoni viene scelto dal Commissario Straordinario della FIGC Guido Rossi come successore alla carica di commissario tecnico della Nazionale italiana. Decisivo è il placet dell'ex compagno di squadra Demetrio Albertini, vice-commissario straordinario della FIGC.

La presentazione ufficiale avviene il 18 luglio. Donadoni esordisce sulla panchina degli azzurri il 16 agosto 2006 a Livorno, contro la Croazia, in un'amichevole in cui rimedia una sconfitta (0-2), proprio come i tre ct vincitori di un mondiale con l'Italia: Vittorio Pozzo, Enzo Bearzot e Marcello Lippi. In quella partita l'unico campione del mondo presente era il terzo portiere Marco Amelia, tra l'altro mai sceso in campo a Germania 2006.

I risultati che seguono danno un'impronta quasi esclusiva alla Nazionale di Donadoni. Infatti, con il pareggio (1-1) contro la Lituania e la sconfitta contro la Francia (3-1), eguaglia Fulvio Bernardini, che nel 1974 non ottenne nessuna vittoria nelle prime tre partite alla guida della Nazionale italiana. L'Italia di Donadoni ha poi vinto sette delle successive otto partite (unico pareggio lo 0-0 a San Siro contro la Francia). Vincendo per 2-1 contro la Scozia sul suo terreno (a Glasgow) l'Italia compie un'impresa che prima non le è mai riuscita. Grazie al successo gli azzurri si qualificano per il campionato d’Europa 2008 con un turno di anticipo. Tale risultato è raggiunto nonostante le rinunce alla maglia azzurra da parte di campioni del calibro di Nesta e Totti.

Tra i meriti riconosciuti a Donadoni c'è quello di aver ricreato lo spirito di compattezza del gruppo Campione del mondo, inserendovi stabilmente volti nuovi come Chiellini, Aquilani e Quagliarella e recuperando giocatori d'esperienza come Di Natale, Ambrosini e Panucci. Il modulo scelto per lo schieramento degli azzurri è un propositivo 4-3-3 votato al pressing e al gioco d'attacco.

L'esordio al campionato d’Europa 2008 è, tuttavia, negativo: all'esordio l'Italia subisce una netta sconfitta per 3-0 contro i Paesi Bassi. Si tratta del peggior passivo in una partita d'esordio della Nazionale azzurra. L'ultima sconfitta subita dagli italiani per 3-0 risaliva al 15 ottobre 1983, quando gli azzurri furono battuti con lo stesso scarto in una gara valevole per le qualificazioni all'Europeo 1984 (Italia-Svezia 0-3).[1]. Nella partita con la Romania gli azzurri falliscono molte occasioni da gol, a Luca Toni è annullato un gol regolare e i rumeni colpiscono un palo. Adrian Mutu, inoltre, si fa parare un rigore da Gianluigi Buffon. Il pareggio per 1-1 mette a rischio la qualificazione dell'Italia ai quarti di finale di Euro 2008, ma nell'ultimo e decisivo incontro del girone, quello contro la Francia, gli azzurri vincono per 2-0 e si qualificano ai quarti di finale. Contro la Spagna la partita finisce 0-0 dopo i tempi supplementari e gli azzurri vengono eliminati ai rigori, dove saranno decisivi gli errori di De Rossi e Di Natale.

Il 26 giugno la FIGC dichiara esaurito il suo rapporto con la federazione e richiama in suo luogo Marcello Lippi.

Roberto Donadoni termina la sua esperienza da allenatore della Nazionale con un bilancio di 13 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte in 23 partite disputate alla guida degli Azzurri. Nelle gare ufficiali con dei punti in palio ha collezionato 2 sconfitte, contro la Francia nelle qualificazioni europee, e contro l'Olanda nella prima partita del Campionato Europeo.

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