lunedì 27 aprile 2009

De Laurentiis: "E' iniziata l'era Donadoni"

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Non è che perchè uno ottiene una vittoria importante i problemi vanno via. Ma ora abbiamo la consapevolezza che si può fare. Bisogna continuare così, non si può fare la partita della vita e poi inciampare con qualcuno che ha meno mezzi. Bisogna crederci. C'è molta gente che non aveva mai giocato e ora esprime il meglio. Mi piace vedere il San Paolo pieno. Mi piace che l'era Donadoni parta da qui. In una sera importante, credo che sia l'auspicio migliore. Bisogna capire, però, che i momenti no devono essere passeggeri, quando invece ci si abbandona gettando la spugna, lì si sfascia tutto. Non c'è più collante e non servono più le parole. E poichè non credo che Marino si sia sbagliato a comporre la squadra, Donadoni ha avuto l'umiltà di farli giocare tutti infischiandosene dei risultati. Sarebbe stato facile per lui inanellare delle vittorie che avrebbero accontentato la piazza. La sua razionalità che può essere scambiata per freddezza ha convinto tutti quanti. Per sposare una piazza come Napoli ci vuole coraggio, è tutto bello ma anche tutto molto difficile. Certo noi possiamo dire che l'Inter aveva giocato anche in Coppa Italia, ma mi e' piaciuto lo spirito. Donadoni sa capire la capacita' dei singoli giocatori. Abbiamo cambiato allenatore, per creare una sterzata. C'e' andata di lusso con i primi pareggi, poi ci sono state le sberle di Cagliari. Abbiamo battuto la prima della classe, ma non vuol dire nulla. Non dobbiamo montarci la testa. Non dobbiamo creare ne' eroi e ne' fetecchie. A fine maggio dobbiamo sapere chi deve partire e chi deve rimanere. Datolo? Aveva la febbre. E' stato definito un oggetto misterioso. Quando si fa un acquisto sappiamo chi acquistiamo. Se ora non andro' piu' in panchina? La scaramanzia diventa un gioco di colore, perche' siamo a Napoli. Dobbiamo chiederci se comprare uno da 25 milioni o 3-4 giocatori da 8 milioni: il problema e' capire di quanto si vuole velocizzare il risultato. Non e' detto che un cannoniere, da solo, ti risolve tutto. Ho scoperto un medico psicologo delle Olimpiadi: mi ha detto che puo' capitare che quello che si vuole fare con la mente, poi non si riesce a farlo con i piedi. Ora inizia la fase tecnica. Non significa che voglio vincere lo scudetto. Ora andremo avanti con l'esperienza di tante persone in un contesto di maggiore specificita'. Siamo dovuti partire subito. Noi siamo partiti da zero".

Nessun commento:


ARCHIVIO NOTIZIE