lunedì 27 aprile 2009

Il graffio della Pantera per i 60.000 del San Paolo

Nel posticipo serale della 33esima giornata per il Napoli è finalmente arrivata la prima vittoria dell'era Donadoni. Non si vinceva dall'11 gennaio scorso, 1-0 in casa contro il Catania. Una vittoria importante perchè rompe un digiuno di circa tre mesi e mezzo, ma soprattutto perchè la si ottiene contro la capolista Inter che non perdeva anche essa dal mese di gennaio. La vittoria del Napoli sull'Inter capolista, (nerazzurri a +7 sul Milan al secondo posto), non riapre di certo la corsa scudetto ma se non altro assicura meno noia a questo finale di campionato, quando mancano soltanto 5 giornate al termine. Il Napoli sceso in campo è stato un Napoli grintoso e concentratissimo, che non ha mai sbagliato un colpo, insomma un Napoli sorprendente, viste anche le numerose assenze tra infortuni e squalifiche. Un Napoli che francamente nessuno si aspettava alla vigilia, nonostante il duro lavoro di preparazione da parte del trainer Roberto Donadoni. Certamente al tecnico va riconosciuto il merito di far scendere in campo solamente chi ha ben lavorato durante la settimana, senza lasciarsi condizionare da chicchessia. Non sono un caso quindi le sue scelte di schierare Montervino e Amodio dal primo minuto, a dir poco insuperabili se si eccettua l'emozione iniziale dell'uruguaiano. Due giocatori che appena tre anni fa giocavano in serie C ! Una vittoria ottenuta con il cuore e la forza di gridare al mondo intero che il brutto periodo, legato agli scarsi risultati, è ormai acqua passata. Il buon Reja lo diceva spesso: "Basterebbe una vittoria per cambiare il vento". La vittoria è venuta ed è stata una signora vittoria, contro qualsiasi pronostico. Lo scenario del San Paolo gremito è stato da far accapponare la pelle. Immensa la gioia per il successo ottenuto. Servirà da stimolo a concludere nel migliore dei modi la stagione. Senza esaltarci, con grande umiltà, non bisogna cadere in qualsiasi forma di presunzione. Iniziamo invece ad indossare
tutti con orgoglio il saio francescano. In questa bellissima serata lo avranno capito in tanti. E' l'umiltà l'arma segreta per approdare ai grandi successi. Senza di essa ci sono spesso solo delusioni. Il Napoli dai due volti forse lo si è avuto da quando sono iniziati gli encomi e le lodi in maniera a dir poco esagerata. Tutti sono caduti nel tranello. La crisi di risultati ha portato ad un disfattismo così negativo che ha finito di coinvolgere tutto quello che di buono si era così faticosamente guadagnato in questi 5 anni sotto la gestione Marino-De Laurentiis. Infine una nota di merito per la linea difensiva azzurra, che non ha concesso varchi al duo Ibrahimovic-Balotelli, e al graffiante "Panteron" Zalayeta.

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