domenica 7 ottobre 2012

Da zero a dieci!!! Napoli Udinese.


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La gioia, la paura, il delirio. Come sempre Napoli-Udinese... da Zero a Dieci.

Zero a Sky Sport. Va bene che c’era il derby - buona al massimo per decretare chi partecipare alla prossima Europa League o Champions in caso di miracolo - ma lasciare ai margini della serata la gara della squadra CAPOLISTA è scelta che suscita leggero fastidio. Il collegamento senza audio fino – ed oltre – al fischio d’inizio completano l’opera. “L’altra partita…” è stata definita dalla conduttrice la gara che vedeva il scena la CAPOLISTA. Rispetto.

Uno il metro da cui fallisce un facile colpo di testa Cavani al 20’. Roba da raccontare ai nipotini al caldo di un camino tra vent’anni. Potrebbe non succedere più. Noi c’eravamo.

Due gli occhi di Doveri chiusi al 27’ su un mano in area di Pinzi che ha il braccio largo e lontano dal corpo. Gioco di parole troppo semplice, più che banale, per un Doveri che non ha fatto il proprio dovere. EYES WIDE SHOT.

Tre a Franz Federico Fernandez. Chiarite al ragazzo che non Beckenbauer non ha scelto di reincarnarsi nel suo spirito calcistico. Nel primo tempo perde un pallone nel tentativo di uscire palla al piedi, sul finire della frazione combina la frittata con il rilancio sbagliato che di fatto propizia il pareggio dell’Udinese. Federico, un consiglio… Lascia perdere.

Quattro punto zero come il coefficiente di difficoltà del tuffo che Maicosuel esegue ad inizio ripresa. Un doppio carpiato rovesciato nel tentativo - vano - di ingannare l'arbitro per il Mago, già castigatore dell’Udinese nel preliminare in Champions. Bene, ma non benissimo.

Cinque i diavoli che posseggono il corpo di un irrequieto Valon Behrami. Inesauribile, ha il dono raro (che non apparteneva al suo predecessore Gargano) di recuperare tanti palloni senza perderne nemmeno uno. Un indemoniato per tutta la gara, un caso da sbattere in faccia a quelli che accusano gli esorcisti di essere venditori di fumo. Nel caso dello svizzero, servirebbe un o davvero bravo per liberarlo.

Da Sei come la confezione di Moment che consigliamo di portare in borsa al povero Danilo. Letteralmente stordito da Goran Pandev in occasione della rete del 2-1. Testimoni giurano di averlo visto senza orientamento nei pressi dello stadio di Fuorigrotta a notte inoltrata. RIPORTATELO AD UDINE.

Sette ad una apertura geniale di Gokhan Inler al 25’ per Maggio. Da quel momento lo svizzero prende coraggio ed inizia a mostrare quello di cui capace. Contro la sua vecchia squadra Gokhan si è finalmente visto l’Inler di Udine. Un salto nel passato, con la speranza che sia l’inizio di un futuro differente. Le qualità son tutte lì da vedere. Una serata da “Ritorno al futuro”, un bel giro sulla DeLorean del mitico film. Finalmente!

Otto a Marek Hamsik. Si infuria per un rigore non concesso dall’arbitro Doveri e decide di regolare i conti a modo suo. Con la faccia cattiva di chi vuole vincere, si avventa come un falco su un cross di Maggio per siglare il vantaggio. Per la serie… Altrimenti ci arrabbiamo.

Nove al balletto di Goran Pandev. Come nei videogames – Fifa o Pes fate voi – Goran segna un gol che nemmeno il più abile dei funanboli con il joypad. Tacco e doppio tacco, Danilo al Bar, palla all’angolino. Udinese a casa. GAME OVER.

Dieci al tacco del Matador. Poco da commentare, solo da rivedere, rivedere, rivedere, rivedere… Una gioia per chi ama questo giochino, un lampo di classe puro, l'ennesima pennellata di un campione che lascia sempre più a bocca aperta. Come un pittore…


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