martedì 16 dicembre 2008

Napoli, d.g. Marino: "La nostra è una favola calcistica"

«Quella del Napoli è una favola calcistica, un piccolo miracolo. Ma non si potrà parlare di fallimento se non conquisteremo la Champions League». Lo afferma Pierpaolo Marino, direttore generale del Napoli, ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport'. «Abbiamo giocatori bravi e un tecnico preparato. Pensiamo a migliorare e a portare avanti gradino dopo gradino la crescita del Napoli, i risultati e la classifica in questo momento ci premiamo al di là di quello che erano le previsioni della società». La città partenopea sogna come ai tempi di Maradona: «Napoli doveva ritornare su quei livelli e con una filosofia diversa lo sta facendo: la nostra squadra è molto giovane -sottolinea Marino-. È un Napoli diverso da quello del passato, ma queste squadre con il loro bacino d'utenza meritano di lottare per il vertice della classifica, anche se in questo momento il Napoli è un pò un intruso...». L'obiettivo, assicura, resta un posto in coppa Uefa: «Vorremmo tornare a giocarci l'Uefa con un anno di esperienza in più, ma è chiaro che andiamo avanti domenica dopo domenica. Dietro di noi stanno arrivando squadre come la Fiorentina e la Roma, non dobbiamo caricare la squadra di grandissime responsabilità perchè non reggerebbe. Se poi l'ultima domenica ci troveremo a lottare per la Champions non ci tireremo indietro, ma non vuol dire che se non dovessimo centrarla sarebbe un fallimento». Lavezzi, giocatore simbolo di questo Napoli, è uscito allo scoperto chiedendo un aumento di stipendio: «I nostri fatturati e il nostro progetto cresceranno, i giocatori hanno contratti blindati e questo ci lascia tranquilli e sereni. All'interno non vedo questo nervosismo che dice la stampa», assicura Marino. «Non sono preoccupato dal fatto che, crescendo con i fatturati, il Napoli non possa tenere i suoi campioni. Il presidente De Laurentiis ha ancora voglia di investire, non ci fermeremo qui. Andremo a cercare nel mercato globale la possibilità di creare competitività nei ruoli. Non credo che il Napoli dovrà rinunciare a quanto semina ora e quanto dovrà raccogliere domani». Al Napoli, però, manca ancora qualcosa per competere con le più grandi: «Fuori causa non riusciamo ad esprimerci con la stessa autorità, voglia di vincere e sfrontatezza giovanile che abbiamo davanti al nostro pubblico. Domenica andiamo a Torino e per noi sarà un banco di prova. Non mancheranno solo Lavezzi e Cannavato ma probabilmente anche Hamsik, di fronte a Torino voglio vedere i giocatori che tipo di personalità dimostreranno». Si parla anche di stadi e dell'esigenza di rinnovare gli impianti: «Il San Paolo è una cattedrale, la storia del Napoli. Più che costruire un nuovo stadio credo che De Laurentiis stia pensando, con l'indispensabile supporto dell'amministrazione locale, a come rendere più vivibile e confortevole questa cattedrale che ora è un pò fatiscente. Questo stadio, con la sua storia, non credo che vada abbandonato».

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